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L’unica certezza in questo momento di estrema precarietà è che il corona virus e tutto quello che ha comportato, ha provocato un cambiamento radicale del nostro stile di vita impattando significativamente sulle nostre esistenze, sia a livello emotivo sia sul piano pratico-organizzativo. Se questo è un riscontro oggettivo per noi adulti, l’impatto del covid 19 sull’esistenza dei nostri ragazzi è stato ancora maggiore, nonostante le rassicurazioni e le accortezze che tutti noi genitori abbiamo tentato di attuare per proteggerli. I nostri figli, indipendentemente dall’età, sono disorientati perché hanno perso tutti i loro punti di riferimento e sono privi delle conoscenze necessarie per filtrare le informazioni che quotidianamente ci bombardano più o meno direttamente.
Anche se forse sembrerà difficile da credere, la parte più gratificante del mio lavoro non è rappresentata dai passaparola tra genitori ed insegnanti soddisfatti dei percorsi realizzati o dalla stima mostrata dalle persone anche se, senza alcun dubbio, sono cose che danno molta soddisfazione e forniscono conferme positive per l’autostima di cui tutti abbiamo bisogno.
L’aspetto più motivante della mia professione è vedere che i miei pazienti ricominciano a credere in sé stessi, e tornano ad investire sulle loro potenzialità, avendo trovato strategie funzionali ad ottenere successo e gratificazione.