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Impariamo ad osservare le difficoltà con nuove lenti!

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Se sta attento fa bene.
Quando legge pensa ad altro.
Se si concentra riesce a correggere gli errori quindi, se stesse più attento, non ne farebbe

Queste sono le frasi più ricorrenti riferite dai genitori nei colloqui iniziali, frasi che tendono a sottostimare il problema reale. Queste frasi riconducono le difficoltà scolastiche a scarso investimento, perché i genitori trovano altrimenti inspiegabile il fatto che i figli riescano ad apprendere senza alcuna difficoltà concetti molto complessi (però letti o spiegati da altri) e poi cadano in compiti banali, come la lettura e la scrittura o la memorizzazione delle tabelline.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) consistono proprio in un difetto delle attività che in genere si sviluppano automaticamente e pertanto chi ne è affetto è costretto ad investire notevoli  energie anche per attività banali come la lettura e la scrittura.

Un lettore dislessico è paragonabile ad un bambino nelle prime fasi di apprendimento della lettura, in cui tutte le energie sono investite per tradurre i segni grafici, le lettere, nei corrispondenti suoni, con scarsa comprensione di quanto viene letto mentre, essendo una persona intelligente, è assolutamente in grado di comprendere e trattenere quanto viene letto da altri. Un discorso analogo si può fare per quanto riguarda la scrittura. Il codice ortografico non è automatizzato pertanto, un bambino con disturbo specifico, è costretto a pensare ogni volta quali lettere sono necessarie per scrivere una parola, quindi, soprattutto nei compiti in tempi chiusi, come i dettati a ritmo incalzante, “buttano su” errori per non rimanere indietro. E’ pertanto fondamentale diversificare le richieste a seconda degli obiettivi e, quando i compiti sono impegnativi, è necessario prevedere delle misure dispensative. Se l’obiettivo finale dell’attività di lettura è lo studio è quindi preferibile che qualcuno legga al posto del bambino con DSA, o che vengano utilizzati gli audiolibri, così come se in scrittura viene richiesta la composizione di un tema, è necessario valutare i contenuti e non la correttezza ortografica.

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